Il Nuovo accordo collaborativo del CCLM e di Assimpredil ANCE
Il CCLM ha avviato, in partnership con Assimpredil ANCE - l'associazione delle imprese edili e complementari operanti nelle province di Milano, di Lodi e di Monza e Brianza - un progetto di ricerca volto alla redazione di un modello standard di contratto collaborativo rivolto al settore privato e teso a promuovere in Italia la logica della collaborazione, della trasparenza e del coinvolgimento di tutti i protagonisti della stessa iniziativa.
L’obiettivo è quello di fornire alle imprese di costruzioni uno strumento unico di regolamentazione degli interessi, che completi la disciplina scritta nei contratti stipulati singolarmente da ciascun operatore con la committenza e rivolto, da un lato, a individuare specificamente le responsabilità, individuali e collettive, di ciascuno e, dall’altro lato, a promuovere sinergie ed efficientamenti nel gruppo di lavoro con studi di architettura, società di ingegneria, general contractor e sviluppatori, in vista dell’obiettivo comune della realizzazione di un’opera.
Da dove nasce l’idea?
Il progetto nasce dalla ricerca svolta dall’Università degli Studi di Milano sui contratti collaborativi, che ha recentemente permesso di adattare al contesto giuridico italiano il Framework Alliance ContractFAC-1 sviluppato dal Centre of Construction Law and Dispute Resolutiondel King’s Collegedi Londra. Per maggiori informazioni si veda la pagina “Accordi collaborativi”, in questo sito.
Nel periodo di lavoro sul FAC-1, per rendere la traduzione meglio comprensibile agli operatori italiani, sono state coinvolte numerose realtà pubbliche e private, fra cui Assimpredil ANCE, che, prendendo spunto dal FAC-1, ha successivamente proposto al Centro di lanciare un nuovo progetto, teso ad elaborare un contratto multilaterale puramente italiano, più snello della versione di derivazione inglese e maggiormente in grado di intercettare le esigenze specifiche di collaborazione proprie degli operatori nazionali.
Quali sono le esigenze cui si vuole rispondere?
Le imprese e i professionisti attivi nel campo delle costruzioni in Italia subiscono a tutt’oggi gli effetti negativi di una crisi economica e sistematica di settore che incide profondamente sulle modalità organizzative e operative delle imprese e che contribuisce ad alimentare la contrapposizione fra i professionisti coinvolti nella realizzazione di un’opera e fra questi e la committenza.
Serve una collaborazione, come risposta alla crisi.
Anche la diffusione di metodologie di lavoro innovative quali il BIM impone di ripensare profondamente le tradizionali dinamiche interazionali fra progettisti, imprese e committenti, individuando precisamente le responsabilità di tutti i soggetti abilitati a visualizzare e modificare il modello digitale.
Il Tavolo di Lavoro
Per la redazione del modello di contratto collaborativo è stato istituito un Tavolo di Lavoro che coinvolge - oltre al CCLM e ad Assimpredil ANCE - soggetti particolarmente qualificati, in grado di rappresentare le istanze di categorie di operatori operanti nel settore delle costruzioni e potenzialmente interessati all’applicazione del modello contrattuale.
Vantaggi dell'accordo
L'accordo è stato elaborato dai ricercatori del CCLM in maniera completamente innovativa e sulla base delle ricerche condotte con riferimento alle realtà accademiche maggiormente all'avanguardia nel panorama internazionale.
La bozza di accordo che ne è risultata si propone di essere uno strumento vincente per l'impresa, per la committenza e per la filiera, in una logica win win che punta alla sostanza e alla condivisione di obiettivi.
Il valore aggiunto che l'accordo, per come sviluppato, riesce a garantire si sostanzia in:
maggior controllo su tempi e costi
istituzione di un ambiente trasparente e caratterizzato dal dialogo costruttivo e dalla discussione condivisa delle questioni attinenti al Progetto, che consente un miglior monitoraggio dell’andamento della progettazione e dei lavori
migliore coordinamento fin dalla fase progettuale fra soggetti impegnati nella progettazione ed esecuzione con la committenza e con i propri consulenti
induzione di tutti i componenti della collaborazione a svolgere attività ulteriori rispetto a quelle ordinariamente dovute ai sensi dei singoli contratti, creando valore aggiunto
prevenzione e governo efficiente degli imprevisti
migliore coordinamento nel caso di varianti richieste dal cliente ovvero resesi necessarie
instaurazione di un clima collaborativo volto a evitare claims e contenziosi e a risolvere stragiudizialmente le eventuali criticità
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